I 10 errori più gravi della delega

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Anthony Smith racconta rivela gli errori più gravi della delega e perché spesso non funziona.

 

1. Rassegnarsi alla convinzione che la delega “non funziona”, quando il vero problema è che si cerca di delegare senza metodo

E’ il mio lavoro. Quando un imprenditore o manager mi dice che ha provato tutto per far funzionare il concetto della delega, il mio lavoro è di fargli capire che è impossibile che abbia provato tutto. Nella maggioranza dei casi, scopro che manca semplicemente un metodo per delegare.

2. Il non avere le persone giuste, con le competenze giuste nei ruoli giusti

In quasi tutte le aziende con cui collaboro come business coach, c’è spesso qualcuno fuori posto.

3. Spiegare una direttiva al collaboratore una sola volta e pensare che sia già autonomo

Un classico. Spesso si pensa che il collaboratore debba essere autonomo dopo avergli dato le indicazioni/istruzioni su quello che deve fare una sola volta. Oppure pensare che solo perché il collaboratore è riuscito a eseguire l’ordine una volta, allora ce la farà sempre. Non è così. La mia esperienza mi insegna che bisogna stargli addosso, tenerlo monitorato, ma con metodo. Inoltre, bisogna mettere il collaboratore in condizione di far bene quello che gli chiedi.

4. Delegare qualcuno dei collaboratori prima che sia pronto

Se si delega la cosa giusta alla persona sbagliata nel momento sbagliato, la delega non può funzionare. In altre parole, se un collaboratore si trova ancora nella fase di apprendimento o di cambiamento per il compito che gli è stato richiesto, la delega difficilmente funzionerà. Vedo spesso questo errore fatto da imprenditori, manager e dirigenti. Alcuni segnali che ci comunicano i collaboratori aiutano a capire chi è pronto per la delega e chi no. Bisogna conoscerli.

5. Non spiegare con chiarezza, ovvero, non formare le persone adeguatamente

Vedi il punto 4. Se un manager mi dice che un collaboratore continua a non capire dopo diverse spiegazioni, il mio lavoro è prima e innanzitutto capire come il manager ha comunicato. Spesso è lì parte del problema. Aggiungo il fatto che prima di delegare certi progetti e compiti, le persone vanno formate “sufficientemente” per metterle in condizione di svolgerli al meglio. Vanno formate affinché dimostrino di capire.

6. Utilizzare sempre il solito modo di “coinvolgere” le persone che non funziona bene per tutti i collaboratori

Ricordati la definizione di follia di Einstein: continuare a fare ciò che abbiamo sempre fatto e aspettare risultati diversi. Se l’approccio non funziona, bisogna cambiare approccio! Il metodo classico è di radunare le persone e spiegare quello che vuoi. Se non funziona, ovvero, se alcuni collaboratori abitualmente non comprendono bene le indicazioni, forse bisogna cambiare approccio!

7. Non sapere la modalità comunicativa più efficace da utilizzare con i singoli collaboratori.

Questo punto è legato a quello precedente (6). La capacità di comunicare con efficacia fa parte delle chiavi di lettura che servono per conoscere al meglio i collaboratori e capire perché sono dentro il cerchio o fuori di esso. Si tratta di saper toccare “i tasti giusti” per riuscire a comunicare meglio e motivare.

8. Il non fare o non sapere fare coaching per crescere le persone.

A mio avviso è una capacità che ogni imprenditore e manager dovrebbe avere nel proprio bagaglio di competenze: semplifica la vita perché, invece di spiegare e risolvere tutto lui, lo aiuta a crescere il collaboratore. Se si fa bene il coaching, si vedrà che entro poco tempo il collaboratore verrà sempre di meno con problemi e molto più spesso con soluzioni. A lungo andare, certi problemi non arriveranno più al manager perché verranno risolti autonomamente.

9. Delegare i propri manager e responsabili per gestire e motivare il team, prima che siano stati addestrati per fare cose del genere.

Non basta promuovere una persona in una posizione di management o di responsabilità. Bisogna anche formarla tecnicamente ed anche sui cosiddetti soft skills: leadership, management, gestione risorse umane, ecc. Ricordo sempre ai miei clienti che il miglior giocatore non necessariamente sarà il miglior allenatore. Allo stesso tempo il miglior venditore non necessariamente sarà il miglior responsabile di vendita o capo area! Prima bisogna saper scegliere bene chi promuovere con criterio, per poi addestrarlo e metterlo nelle migliori condizioni di lavorare bene.

10. Il non avere sistemi di controllo adeguati per tenere monitorato il compito delegato.

A volte, scegliere la persona giusta e fornire le giuste indicazioni può non bastare. Per certi progetti bisogna tenere sotto controllo il tutto per vedere come procede e per poter aggiustare il tiro in tempo reale qualora fosse necessario.

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